Il ripristino dei giudizi scolastici ha spinto la sinistra a una petizione per la loro abolizione nel nome di un futuro in cui tutto viene valutato, tranne l'individuo nel suo rapporto con la società, perché la debolezza è un valore.
La colpevolizzazione dei maschi rischia di essere l'unico risultato dell'"educazione all'affettività", come casi già verificati nei cosiddetti "paesi più avanzati del nostro" dimostrano.
Dagli Stati Uniti arriva una nuova pazzia gender: quella dei "generi" collegati ad animali, archetipi mitologici o perfino "a scadenza" e a seconda del posto, con tanto di pronomi-emoji...
Il ruolo di guardia d’onore al sepolcro dell’antifascismo, che le Sinistre si sono riservate, costituisce un temibile strumento, che queste detengono, per definire, in maniera totalmente extraistituzionale, “chi è dentro e chi è fuori”.
Accade in un asilo romano. Alcune maestre dell’istituto comunale hanno sequestrato e nascosto dalla vista un presepe che una bambina aveva portato per i propri compagni. Maestre e bidelle si sono chiuse in un’ostinata omertà.
Con buona pace delle università statunitensi e delle loro italiche imitazioni, solo un modello di istruzione e di valutazione incentrato sulla crescita umana e culturale dello studente è in grado di cogliere e valorizzare l’enorme complessità della mente umane e delle sue modalità di apprendimento.
Pur derubricando la proposta di Calenda a boutade, non mi sento di condividere la faciloneria con cui i suoi detrattori l’hanno cassata senza appello sulla sola base della non corrispondenza coi fabbisogni del mercato del lavoro.
Lo stop, quantomeno momentaneo, allo ius scholae è un fatto positivo, ma secondario; la vera battaglia è quella per salvare la scuola pubblica, o quel che ne rimane, dalle grinfie di chi la sta trasformando nella versione arcobaleno e politicamente correttissima dell’Opera nazionale Balilla.
Mai, in Europa, la filosofia era stata giudicata inutile. Piegata, amputata, censurata, spesso anche vilipesa e tacciata di intellettualismo, la filosofia ha continuato ad essere insegnata persino nel Terzo Reich e nell’Unione Sovietica. Nell’Europa di oggi, al contrario, la si vuole cancellare. Perché?
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