Le wokkate della settimana. Bollettino n. 22
Dalla Jaguar stinta al Natale neutrale, dagli ormoni per i minorenni a Re Artù queer, dallo scontro fra cani infedeli e maomettani ai quadri del 10 di Downing Street, tutto il peggio del wokeismo
Dalla Jaguar stinta al Natale neutrale, dagli ormoni per i minorenni a Re Artù queer, dallo scontro fra cani infedeli e maomettani ai quadri del 10 di Downing Street, tutto il peggio del wokeismo
Arte di Stato woke in Galles; caccia all'uccello non inclusivo negli USA; gender fra i giovani: in aumento, soprattutto fra i bianchi; bambini lupo in Scozia e bambini trans e gender creativi nell'università italiana.
Non scienza, ma attivismo ideologico. Ecco cosa si nasconde dietro la "medicina trans" che fa carta straccia del giuramento di Ippocrate, operando persone fisicamente sane per trasformarle in convalescenti cronici.
Quasi ignorato dalla stampa mainstream, lo scandalo dei WPATH Files mostra il lato oscuro della "medicina gender", con interventi irreversibili su pazienti fisicamente sani ma inconsapevoli della loro sorte. E, spessissimo, minorenni...
Instant karma per il regime scozzese; se le ossa insensibili presumono il gender dei preistorici; tette in mostra; i cristiani non devono ribellarsi pure se li accoltellano; cambio di stagione, cambio di gender; coltivare le erbacce, tagliare gli alberi.
Un saggio che spiega come l’Occidente ha prodotto un’ideologia basata su isterismo di massa, odio delle proprie origini e negazione della realtà materiale. Con i contributi di Lorenzo Bernasconi, Francesco Erario, Raimondo Fabbri, Emanuele Mastrangelo, Enrico Petrucci, Spartaco Pupo e Daniele Scalea, e tre interviste di Nathan Greppi a Marcello Foa, Marcello Veneziani e Giulio Meotti.
I leaks dalle chat dei medici del WPATH mostrano la realtà dietro il paravento della "scienza transgender": approcci tutt'altro che scientifici, pazienti inconsapevoli, operazioni chirurgiche o trattamenti ormonali con conseguenze devastanti...
Le sinistre hanno abbandonato la lotta di classe collettiva per abbracciare lotte ultra-individualiste come femminismo e gender. L'unica risposta può essere il ritorno ai valori delle nostre radici profonde europee.
Dagli Stati Uniti arriva una nuova pazzia gender: quella dei "generi" collegati ad animali, archetipi mitologici o perfino "a scadenza" e a seconda del posto, con tanto di pronomi-emoji...