L’Europa vista da FPO
Riceviamo e pubblichiamo, in traduzione italiana, l'intervista realizzata da "Unser Mitteleuropa" al barone austriaco Norbert van Handel, imprenditore e diplomatico, consigliere di Norbert Hofer (presidente del partito FPÖ).
Riceviamo e pubblichiamo, in traduzione italiana, l'intervista realizzata da "Unser Mitteleuropa" al barone austriaco Norbert van Handel, imprenditore e diplomatico, consigliere di Norbert Hofer (presidente del partito FPÖ).
La decisione del Consiglio europeo della settimana scorsa è stata una dichiarazione aperta di opposizione al tentativo di George Soros di prendere il potere. Egli ha perso. È giunto il momento di porre fine alla scampagnata europea di George Soros.
Polonia e Ungheria hanno bloccato col loro veto il nuovo bilancio Ue e il Recovery Fund, perché contrarie alla clausola che condiziona i fondi al “rispetto dello Stato di diritto”. Anche la Slovenia ha solidarizzato con la posizione di Budapest e Varsavia.
Grandi forze si stanno muovendo ancora una volta per eliminare le nazioni d’Europa e unificare il continente sotto l’egida di un impero globale. La rete Soros, che si intreccia in lungo e in largo con la burocrazia europea e con la sua élite politica, lavora da anni per fare dell’Europa un continente di immigrati.
Dall'elezione di Trump, Open Society ha speso 90 milioni di dollari solo in lobbying. Un anno fa Soros ha fondato Democracy Pac per le spese elettorali: quando mancano ancora oltre tre mesi alla data del voto, ha già speso 52 milioni di dollari a favore di Joe Biden.
Gli Stati devono rassegnarsi a dover soccombere dinanzi alla rete di contro-potere, che finisce per privatizzare ambiti sottratti al potere pubblico? No, purché – a differenza del tentativo ungherese – si opti per soluzioni meno “personalizzate” e si affronti l’universo-Ong in modo organico.
Al culmine dell’emergenza coronavirus, l'entourage di George Soros sembra decisamente giocare a carte scoperte la guerra alla famiglia, considerata un elemento perturbativo piuttosto che una risorsa nella reazione alla pandemia
La storia dispiace al ministro globalista Fioramonti. Globalisti e progressisti considerano le radici inutili orpelli; al contrario patrioti e sovranisti dovrebbero lottare per promuovere lo studio della storia, fonte di crescita e di vita, che spiega le identità e le continuità.