Euromasochismo: l’elettrico, gli incentivi e una strada alternativa
Il libero mercato può stabilire una linea alternativa al dirigismo europeo sul "cambiamento climatico", che sta affossando l'industria automobilistica.
Il libero mercato può stabilire una linea alternativa al dirigismo europeo sul "cambiamento climatico", che sta affossando l'industria automobilistica.
I nuovi sviluppi industriali sembrano promettere un futuro roseo al convertiplano, nonostante alcuni incidenti ingigantiti sui media. Ma i piani europei tengono conto dell'incognita manutenzione?
Non si potrà evitare la sostituzione etnica degli europei affidandosi unicamente a politiche migratorie restrittive. Serve promuovere la natalità, cosa che non riuscirà solo con politiche fiscali e assistenziali. Bisogna avere il coraggio di tornare a occuparsi di stili di vita, etica e grandi narrazioni. Solo così si risveglierà l'Europa e la si riporterà nella storia.
La guerra in Ucraina sta modificando radicalmente gli assetti e gli equilibri del Vecchio Continente: l’Ucraina è devastata, la Russia indebolita, l’Europa abbandona le aspirazioni di autonomia strategica, relegandosi al ruolo di vassallo sempre più debole degli Stati Uniti. Questa la tesi de "L'ultima guerra contro l'Europa", ultimo libro di Gianandrea Gaiani.
Il concetto di "Europa" è molto differente da quello di "Unione Europea". La civiltà europea non è rappresentata dal superstato UE, che anzi ne rifiuta le radici e che somiglia piuttosto a un impero sovranazionale com'è stata l'Unione Sovietica
Leggere la guerra tra Israele e Hamas come un mero episodio locale, che non ci riguarda e chiama in causa, è anacronistico. Non siamo più nel 1950: i grandi flussi migratori degli ultimi decenni hanno cambiato il volto dell'Europa.
Il populismo è la bestia nera della tecnocrazia europea perché basa se stesso sulla legittimazione popolare. I suoi avversari preferiscono addirittura limitare il diritto di voto degli elettori pur di impedire ai popoli di potersi liberamente esprimere su questioni fondamentali come la famiglia, l'economia, la guerra e la pace.
La nota del ministero delle Finanze non aggiunge nulla a quanto già noto sul MES mentre non affronta alcuni aspetti assai problematici della riforma tra i quali l’impatto sulla sostenibilità del nostro debito. La riforma infatti mette il nostro debito pubblico alla mercé delle dichiarazioni del Fondo europeo.
I problemi energetici dell'Europa hanno poco a che fare con l'accesso a un'energia pulita, affidabile e a prezzi accessibili, e tutto a che fare con la spinta verso opzioni di politica energetica irrealistiche. E le famiglie e le imprese europee stanno pagando a caro prezzo queste decisioni sbagliate.