Le wokkate della settimana. Bollettino n. 11
Galles e Taiwan sposano la cancel culture; Germania, legge trans ma non troppo; niente humor, siamo inglesi; Canada: il SSN paghi l'operazione per diventare ermafrodita.
Galles e Taiwan sposano la cancel culture; Germania, legge trans ma non troppo; niente humor, siamo inglesi; Canada: il SSN paghi l'operazione per diventare ermafrodita.
Arriva l'Università di Trenta, Catechismo fuorilegge in Francia, Giornata della visibilità trans, auguri a tutti ma solo agli anglofoni, castrazione pagata per i lavoratori di Starbucks, Rowling VS regime woke scozzese, 1 a 0
Bollettino del wokeismo, 5^ puntata. La Cappella Sistina suprematista, Puccini sessista, i giapponesi non abbastanza neri, Biden che una volta che non sbaglia termine lo cazziano, libertà di parola a geometria variabile per i docenti universitari italiani.
Bollettino del wokeismo, 4^ puntata. Dalle lezioni di masturbazione berlinesi al gap salariale inclusivo, dai pedo-testimonial ai monumenti rimossi, dalla ley trans alle statue consensuali.
Forse perché ormai non ha molto da perdere (i milioni di libri li ha già venduti), JK Rowling ha deciso di insistere nella critica all'ideologia transgender. Assistiamo dunque all'implosione della coalizione progressista, dove femministe e mondo LGBT sono ormai ai ferri corti.
È capitato che fuori da alcune ambasciate, luoghi diplomatici per definizione, si vedesse la bandiera arcobaleno garrita al vento o srotolata da un balcone. Un richiamo nei confronti delle ambasciate statunitensi è stato però lanciato dall’amministrazione Trump
Nei giorni della quarantena da coronavirus, tutto si ferma, ma non la propaganda gender. In Parlamento, come prevedibile, le proteste sono arrivate esclusivamente dall’opposizione.
Due giovani donne, tra le principali candidate a subentrare a Corbyn alla guida del Labour, stanno caratterizzando la propria campagna elettorale per gli ammiccamenti nei confronti delle comunità transgender.
L'Ufficio Inclusione della Taxi & Limousine Commission della città di New York ha chiesto ai tassisti di informarsi sul pronome preferito dei clienti, e, nel caso questi non lo avessero, di adottarne uno neutro. L'iniziativa nasce allo scopo di sottomettere indiscriminatamente i tassisti all'ideologia transgender.