Le wokkate della settimana. Bollettino n. 22
Dalla Jaguar stinta al Natale neutrale, dagli ormoni per i minorenni a Re Artù queer, dallo scontro fra cani infedeli e maomettani ai quadri del 10 di Downing Street, tutto il peggio del wokeismo
Dalla Jaguar stinta al Natale neutrale, dagli ormoni per i minorenni a Re Artù queer, dallo scontro fra cani infedeli e maomettani ai quadri del 10 di Downing Street, tutto il peggio del wokeismo
Iniziativa contro la censura censurata; GB: chiedere ai maschi se sono "incinti" prima dei raggi X; la statua di Marylin è "sessista"; Galles: pure i paesi sono razzisti e colonialisti! A San Francisco si prepara una mattanza di statue.
Chicago torna a pagare i poliziotti, guardacaso diminuiscono i reati; i jet privati non sono un problema per l'ambiente (la vostra auto sì); è più discriminato un trans o una donna islamica? Il cinema stupra la storia romana col color-blind casting.
Orgoglio etero? Licenziamento! Sei maschio? Puoi farti fare l'esame per il cancro dell'utero. Niente Dante per i Nuovi Italiani. La metro di Roma fa schifo, ma almeno è arcobaleno. Nessuno dica "terrorista" all'ISIS. Decolonizziamo la storia del Galles, coi suoi sporchi minatori che fornivano carbone all'imperialismo britannico!
Galles e Taiwan sposano la cancel culture; Germania, legge trans ma non troppo; niente humor, siamo inglesi; Canada: il SSN paghi l'operazione per diventare ermafrodita.
Arriva l'Università di Trenta, Catechismo fuorilegge in Francia, Giornata della visibilità trans, auguri a tutti ma solo agli anglofoni, castrazione pagata per i lavoratori di Starbucks, Rowling VS regime woke scozzese, 1 a 0
Bollettino del wokeismo, 5^ puntata. La Cappella Sistina suprematista, Puccini sessista, i giapponesi non abbastanza neri, Biden che una volta che non sbaglia termine lo cazziano, libertà di parola a geometria variabile per i docenti universitari italiani.
Bollettino del wokeismo, 4^ puntata. Dalle lezioni di masturbazione berlinesi al gap salariale inclusivo, dai pedo-testimonial ai monumenti rimossi, dalla ley trans alle statue consensuali.
Forse perché ormai non ha molto da perdere (i milioni di libri li ha già venduti), JK Rowling ha deciso di insistere nella critica all'ideologia transgender. Assistiamo dunque all'implosione della coalizione progressista, dove femministe e mondo LGBT sono ormai ai ferri corti.