La Polonia sotto Tusk: da presunta autocrazia a “democrazia militante”
La Polonia di Tusk, con un complice silenzio dei media, sta diventando una "democrazia militante" che reprime i conservatori e viola lo stato di diritto.
La Polonia di Tusk, con un complice silenzio dei media, sta diventando una "democrazia militante" che reprime i conservatori e viola lo stato di diritto.
Lo Stato di diritto in Italia è attualmente sotto attacco, ma non da parte del governo. Al contrario, deve affrontare la sfida portata da una frangia minoritaria, ma molto determinata, di giudici attivisti.
L'introduzione del regolamento 2020-2092 dell'UE sullo stato di diritto rischia di ledere proprio il suo fondamento: la certezza del diritto. Si sancisce infatti un principio di discrezionalità della Commissione in difesa dei conti finanziari dell'UE, rendendo inoltre fumosa (e pertanto soggetta ad arbitrio) proprio la definizione stessa di "stato di diritto".
La nuova legge che sta per arrivare in Irlanda è ciò di più simile allo "psicoreato" orwelliano che sia stato concepito in una democrazia occidentale. Con la scusa di combattere l'"odio" si creano fattispecie che rovesciano la presunzione d'innocenza e danno alle autorità poteri di prosecuzione giudiziaria da far impallidire la STASI.
Il problema dello Stato di diritto in Polonia sarebbe finito e sta iniziando una nuova era, in cui ai polacchi sarà concesso l'accesso al Fondo nazionale di ripresa da 36 miliardi di euro. Ma da dove siamo partiti e dove siamo finiti?
L'Unione Europea, non ha una costituzione; esistono solo le costituzioni nazionali e quelle vanno rispettate. L'UE ha politicizzato la questione "Stato di diritto". Bisogna combattere per cambiare l'UE dall'interno - soprattutto su immigrazione, ambiente ed educazione.
E' financo lecito, e in qual misura, per uno Stato democratico e liberale imporre ai cittadini misure restrittive come quelle del lockdown a fini sanitari? Senza imbarcarci in complessi e tecnici discorsi costituzionali, ragioniamo più filosoficamente sulle caratteristiche che rendono la nostra società libera, come generalmente la riteniamo essere.
Merita rileggere l’art. 101 della Costituzione: “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Esso esprime il principio che la funzione giurisdizionale non deve rispondere ad altri interessi se non a quelli del popolo sovrano