Le wokkate della settimana. Bollettino n. 11
Galles e Taiwan sposano la cancel culture; Germania, legge trans ma non troppo; niente humor, siamo inglesi; Canada: il SSN paghi l'operazione per diventare ermafrodita.
Galles e Taiwan sposano la cancel culture; Germania, legge trans ma non troppo; niente humor, siamo inglesi; Canada: il SSN paghi l'operazione per diventare ermafrodita.
Instant karma per il regime scozzese; se le ossa insensibili presumono il gender dei preistorici; tette in mostra; i cristiani non devono ribellarsi pure se li accoltellano; cambio di stagione, cambio di gender; coltivare le erbacce, tagliare gli alberi.
Prima i centri sociali e gli antifà, poi la polizia del sindaco turco Kir. Così si è cercato di impedire la National Conservative Conference vicino Bruxelles. Un tentativo che ha una sottotraccia: boicottare chi vuole impedire l'islamizzazione e la sostituzione etnica in Europa
Scozia: la legge sulla psicopolizia si ritorce contro il Partito Interno; nonostante lo scandalo WPATH c'è chi insiste; perché limitarsi al "cambio di sesso" quando con la chirurgia possiamo fare sculture moderne? Milano, carriera alias ai dipendenti della Regione; decolonizziamo il dodo!
Arriva l'Università di Trenta, Catechismo fuorilegge in Francia, Giornata della visibilità trans, auguri a tutti ma solo agli anglofoni, castrazione pagata per i lavoratori di Starbucks, Rowling VS regime woke scozzese, 1 a 0
Avvocati epurati, uccelli gay, dinosauri pure, arcidiaconesse anti-bianchi. Poi il trionfo dei complottisti: la Germania sdogana i lockdown climatici mentre l'anglosfera si scatena con tante, tante leggi contro la libertà di espressione.
Essere inglesi è razzista; ultime dal Germanistan; in Trudeaulandia farsi derubare è un'ottima idea; spalancato (ma non in Italia) il vaso di Pandora del WPATH: operazioni horror sui minorenni e terapie a pazienti inconsapevoli.
Bollettino del wokeismo, 5^ puntata. La Cappella Sistina suprematista, Puccini sessista, i giapponesi non abbastanza neri, Biden che una volta che non sbaglia termine lo cazziano, libertà di parola a geometria variabile per i docenti universitari italiani.
Si moltiplicano i casi di docenti e intellettuali attaccati per le loro idee. La destra dovrebbe difenderli, indistintamente e a prescindere dal merito, nel nome delle sue tradizioni di libertà e di una strategia anti-wokeismo di largo respiro.