Baltico, Adriatico, Mar Nero: collegarli al meglio a livello infrastrutturale – con ferrovie, canali, autostrade, gasdotti, cavi ottici – è l’obiettivo dell’Iniziativa dei Tre Mari, che vede in prima fila i paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Cechia e Slovacchia) e si estende dai tre paesi baltici ai Balcani orientali fino alla Grecia. Per l’Italia sarebbe una grande opportunità accedere a quest’iniziativa internazionale, che aumenterebbe l’integrazione con l’Europa Centrale e Orientale.
Nel Dossier n. 56, Daniele Scalea e Guglielmo Picchi approfondiscono il tema, evidenziando le grandi potenzialità, soprattutto in vista della rivoluzione nell’approccio all’Europa che verrà con la seconda amministrazione Trump.
SOMMARIO ESECUTIVO:
- – L’Iniziativa dei Tre Mari (Three Seas Initiative, 3SI) ha l’obiettivo di promuovere la cooperazione tra i paesi dell’Europa Centro-Orientale, in particolare nel migliorare la connettività infrastrutturale e la sicurezza energetica.
- – Nata nel 2015, la 3SI coinvolge 12 Stati membri originari, con l’aggiunta recente della Grecia, e comprende come partner anche Ucraina e Moldavia. L’iniziativa si focalizza su infrastrutture (trasporti, energia, digitalizzazione) attraverso strumenti come il Three Seas Business Forum e il Three Seas Initiative Investment Fund.
- – Fiume, in Croazia, è un fulcro per molti dei progetti della 3SI, con investimenti significativi per trasformarla in un hub logistico ed energetico, punto di accesso adriatico all’Europa Centrale e Orientale.
- – Gli Stati Uniti hanno sostenuto fortemente la 3SI sin dall’inizio, vedendola come uno strumento per contrastare l’influenza russa e cinese. L’amministrazione Trump, in continuità con quanto fatto nel suo primo mandato, dovrebbe essere d’ancora maggiore sostegno rispetto all’amministrazione Biden. A Washington si segnala interesse per l’eventuale adesione dell’Italia alla 3SI.
- – L’Italia potrebbe trarre grandi benefici dall’adesione, specialmente attraverso il porto di Trieste, che potrebbe diventare un nodo centrale per i corridoi nord-sud. L’adesione amplierebbe l’influenza economica, infrastrutturale e geopolitica dell’Italia, migliorando la sua posizione come hub energetico e logistico in Europa.
- – Unirsi alla 3SI permetterebbe all’Italia di attrarre investimenti, espandere il mercato verso l’Europa Centro-Orientale, rafforzare la sicurezza energetica, e aumentare la sua influenza geopolitica, potendo contare su un forte appoggio americano, così bilanciando altre dinamiche interne all’Unione Europea.
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Dossier 56 - Iniziativa dei Tre Mari, un'opzione per l'ItaliaFondatore e Presidente del Centro Studi Machiavelli. Laureato in Scienze storiche (Università degli Studi di Milano) e Dottore di ricerca in Studi politici (Università Sapienza), è docente di "Storia e dottrina del jihadismo" presso l'Università Marconi e di "Geopolitica del Medio Oriente" presso l'Università Cusano, dove in passato ha insegnato anche in merito all'estremismo islamico.
Dal 2018 al 2019 è stato Consigliere speciale su immigrazione e terrorismo del Sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi; successivamente ha svolto il ruolo di capo della segreteria tecnica del Presidente della Delegazione parlamentare presso l'InCE (Iniziativa Centro-Europea).
Autore di vari libri, tra cui Immigrazione: le ragioni dei populisti, che è stato tradotto anche in ungherese.
Direttore per le Relazioni internazionali del Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli. Deputato nelle legislature XV, XVI, XVII, XVIII e Sottosegretario agli Affari Esteri durante il Governo Conte I. Laureato in Economia (Università di Firenze), Master in Business Administration (Università Bocconi), dirigente di azienda bancaria.
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