Il Medio Oriente dopo l’uccisione di Soleimani. Analisi e previsioni sullo scontro USA-Iran è il ventiduesimo Dossier del Machiavelli, autore Daniele Scalea.

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SOMMARIO ESECUTIVO

  • L’Iran sta combattendo da trent’anni una guerra a più livelli nella regione mediorientale coi suoi avversari sunniti e con gli Stati Uniti. Nell’ultimo ventennio ha tuttavia messo a segno numerosi successi diplomatici e militari che gli hanno consentito una proiezione regionale inedita.
  • L’Iraq al momento è il principale teatro di scontro con gli Stati Uniti. Questi sono presenti nel paese con basi militari, mentre l’Iran intende esercitare la sua influenza su Baghdad attraverso la componente filo-Tehran della maggioranza sciita della popolazione, per ottenere un’ininterrotta catena di alleati dall’Eufrate al Mediterraneo, passando per Siria e Libano.
  • L’uccisione del generale iraniano Qassim Soleimani, in seguito a una rappresaglia statunitense per il crescendo di attacchi condotti dalle milizie sciite in Iraq, sta rappresentando un nuovo acme nella tensione fra Washington e Tehran. Tuttavia uno scenario di guerra aperta resta altamente improbabile, tanto per l’impossibilità da parte iraniana di sostenere un conflitto con gli USA quanto per la necessità dell’amministrazione Trump di smarcarsi dalle politiche delle precedenti presidenze, privilegiando strategie di progressivo disimpegno di Washington dai conflitti.
  • In questo panorama di tensione, il principale fronte di scontro, oltre alla possibilità di azioni asimmetriche da parte di Tehran, sembra essere quello delle trattative sul nucleare iraniano. Ma per la strategia persiana questo nodo dovrebbe restare insoluto almeno fino alla conclusione delle elezioni presidenziali in USA del 2020, dove l’Iran auspica la vittoria di un democratico che ammorbidisca le posizioni di Washington.
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Fondatore e Presidente del Centro Studi Machiavelli. Laureato in Scienze storiche (Università degli Studi di Milano) e Dottore di ricerca in Studi politici (Università Sapienza), è docente di "Storia e dottrina del jihadismo" presso l'Università Marconi e di "Geopolitica del Medio Oriente" presso l'Università Cusano, dove in passato ha insegnato anche in merito all'estremismo islamico.

Dal 2018 al 2019 è stato Consigliere speciale su immigrazione e terrorismo del Sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi; successivamente ha svolto il ruolo di capo della segreteria tecnica del Presidente della Delegazione parlamentare presso l'InCE (Iniziativa Centro-Europea).

Autore di vari libri, tra cui Immigrazione: le ragioni dei populisti, che è stato tradotto anche in ungherese.