Le guerre ibride sono l’estensione dei conflitti a quei campi che, pur esulando dalla “guerra guerreggiata”, necessitano di risorse e atteggiamento del tutto analoghi a quelli degli scontri armati.
La guerra ibrida combina metodi convenzionali e non convenzionali, come l'hackeraggio, operazioni sotto falsa bandiera, sabotaggio, separatismo e terrorismo. L'Italia dovrebbe considerare seriamente le guerre ibride nella sua "Strategia di sicurezza nazionale"
Emanuel Pietrobon spiega come i progressi dell'IA permetteranno il perfezionamento di chatbot e deepfake, ma anche la militarizzazione degli assistenti virtuali intelligenti.
Using mainly the Internet and social media to spread, within the enemy population, discord, turmoil, moral enervation, self-destructive ideologies. The purpose: to win the enemy without even fighting it.
How do cognitive operations, the last frontier of hybrid wars, work? How do they attack a society's information environment to sow discord and weaken it? And what role do social media play on consensus fabrication and manipulation of the masses?
How do cognitive operations, the last frontier of hybrid wars, work? How do they attack a society's information environment to sow discord and weaken it? And what role do social media play on consensus fabrication and manipulation of the masses?
Nel Dossier n. 42 Emanuel Pietrobon descrive l'ultima frontiera della guerra ibrida, ossia la guerra cognitiva, evidenziando le minacce anche per l'Italia.
Daniele Scalea, Presidente del Centro Studi Machiavelli, è intervenuto su RPL a "Il punto politico", programma condotto da PierLuigi Pellegrin, per discutere del suo articolo "La migrazione come arma".
Da alcuni anni si studiano i flussi migratori in connessione a forme irregolari d’aggressione. L'immigrazione di massa e incontrollata pone sotto stress il Paese che lo riceve, potenzialmente conducendolo ad una crisi sociale.
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