di Annelise Butler

(Traduzione da Heritage Foundation)

L’amministrazione Trudeau, in Canada, congela i conti bancari dei camionisti che hanno partecipato al “Freedom Convoy”  contro l’obbligo vaccinale. Anche se il governo degli Stati Uniti non ha ancora adottato tale pratica, già ora si fa via via più frequente il deplatforming bancario contro coloro che si oppongono alla Sinistra.

La repressione canadese del Freedom Convoy

Il 14 febbraio, la vice primo ministro canadese Chrystia Freeland ha annunciato, in una conferenza stampa, che il congelamento dei conti bancari dei partecipanti al Freedom Convoy serve a “fermare il finanziamento di questi blocchi illegali”. L’ultimatum ha permesso di sospendere conti aziendali e personali senza alcun ordine del tribunale. Un camionista ha detto a “Fox News” che il governo canadese ha chiuso il suo conto bancario personale, quello della sua impresa di trasporti e persino quello di un’altra attività che possiede, sebbene non abbia nulla a che fare con i camion, la politica, le proteste o il Convoglio della Libertà. Ha insomma perso completamente la capacità di procurarsi di che vivere.

Il deplatforming finanziario, o censura bancaria, diventerà uno strumento a cui governi e aziende ricorreranno comunemente per censurare le opinioni politiche. Il governo canadese, invocando in particolare lo stato di emergenza, ha inaugurato il prossimo totalitarismo. Lo stato di emergenza, dichiarato per reprimere la protesta, ha conferito al governo canadese il potere, secondo “Business Insider”, di “scavalcare temporaneamente i diritti civili, limitare i viaggi, vietare l’adunata pubblica e costringere le imprese ad agire senza compensazione”.

La via nordamericana al sistema di credito sociale

Dal momento che le aziende assecondano in massa i desideri del governo, simili pratiche stanno, francamente, rispecchiando quelle del sistema di credito sociale cinese; ciò dovrebbe spaventarci tutti, specialmente quando accade in un Paese occidentale con cui confiniamo. Ma il fatto più spaventoso è che la censura dei servizi finanziari si è verificata anche negli Stati Uniti. Non siamo purtroppo sorpresi da tale estremismo. È esattamente ciò che la Sinistra invocava.

La crescente partnership tra il governo degli Stati Uniti e le aziende tecnologiche per tagliare l’accesso ai servizi finanziari di base e alle piattaforme digitali: è, in sintesi, il nostro Paese che si avvicina a un sistema di credito sociale permesso dalla tecnologia. Le agenzie governative negli USA sono state mobilitate per classificare i movimenti a destra dell’ideologia di sinistra come “estremismo interno”. Ciò ha gettato le basi per l’epurazione di alcuni cittadini dalle piattaforme dei social media e dai servizi bancari e di pagamento. Creando un pericoloso precedente.

Gli attacchi ai sostenitori di Trump

In una lettera dell’11 febbraio, la Minnesota Bank and Trust ha annunciato che avrebbe chiuso i conti bancari di Mike Lindell, presidente e amministratore delegato di “MyPillow”. La motivazione è che rappresentava un “rischio reputazionale” per l’azienda. Lindell non stava frodando la banca né commettendo illeciti finanziari attraverso la banca o in relazione a quel conto. Stava semplicemente vivendo la sua vita in modo politicamente attivo – ma un modo con cui la banca, a quanto pare, non concordava. Che si sia d’accordo o meno con le sue opinioni politiche o personali, tutti gli americani dovrebbero convenire che, se non ha commesso alcun reato, Lindell non dovrebbe essere privato della possibilità di condurre transazioni finanziarie negli Stati Uniti.

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I casi più eclatanti di censura bancaria negli Stati Uniti includono la partnership di “PayPal” con la “Anti-Defamation League” per rimuovere i conti di individui che “sostengono l’estremismo”. I conti, in realtà, erano quelli di individui legati alla campagna elettorale di Trump.

Deplatforming e crowfunding

La Sinistra sta incoraggiando sempre più spesso il deplatforming dai servizi finanziari perché vede movimenti, come il Convoglio della Libertà, ottenere così tante adesioni da cittadini risentiti. Negli Stati Uniti la Sinistra sta cercando di far fare all’industria privata il lavoro sporco del deplatforming finanziario; in Canada, è il governo stesso che, fin dall’inizio, incoraggia e impone attivamente il deplatforming.

In Canada, molte persone hanno voluto sostenere finanziariamente i camionisti del Freedom Convoy e lo hanno fatto, fino all’inizio di febbraio, attraverso bitcoin e siti di finanziamento collettivo come “GoFundMe”. Il 5 febbraio, però, GoFundMe ha bloccato 10 milioni di dollari donati ai camionisti. Dopo di che, l’amministrazione Trudeau ha annunciato che tutte le piattaforme di finanziamento collettivo e i loro fornitori di servizi di pagamento devono registrarsi presso l’agenzia nazionale di intelligence finanziaria e segnalare tutte le transazioni “grandi e sospette”.

L’attacco alle criptovalute

Sostenere finanziariamente un’opinione contraria all’agenda della Sinistra, o donare soldi per una causa politica, non dovrebbe rendere una persona “terrorista”, “estremista” o inserirla in una lista di sorvegliati speciali. La chiusura di conti personali immette su un pendio scivoloso, dove il governo definisce le “attività sospette” e le banche, in base a questa definizione, possono con non curanza chiudere i conti.

Quindi, più spesso accadono simili episodi di deplatforming finanziario, più è probabile che le persone guardino alle criptovalute come loro principale fonte di gestione dei pagamenti. Ciò è dovuto al fatto che l’uso delle criptovalute elimina la necessità che le banche e i governi agiscano come intermediari tra acquirenti e venditori e tra donatori e destinatari. Naturalmente, quindi, la successiva mossa dei governi di sinistra è stata quella di cercare di far fuori le criptovalute. I cittadini che cercano di evitare le banche, complici della Sinistra, dovrebbero pretendere che il governo non prenda tali misure per bloccare questa opzione alternativa.

La vera minaccia, qui negli Stati Uniti e in Canada, è la collusione tra il governo e il settore privato per violare il diritto alla protesta pacifica e mettere a tacere i discorsi sgraditi. Se non fermiamo questa follia, gli Stati Uniti cominceranno ad assomigliare sempre di più a un posto provo della protezione garantita dal Primo Emendamento. Insomma: un posto come il Canada.

Ricercatrice Associata al Centro di Politica Tecnologica di Heritage Foundation (USA).