di Emanuele Mastrangelo

C’è un dettaglio che pochi hanno notato nella polemica contro la pubblicità della pesca della Esselunga. La storia raccontata non è solo quella di una bambina che soffre per la separazione dei genitori, che fa la figlia-pacchetto sballottata dall’uno all’altra secondo un diktat di un tribunale. Né è la storia di una ex moglie rancorosa che guarda con disprezzo l’ex marito dalla finestra.

Il sottotesto è che l’ostilità fra due persone, la zizzania seminata dal Nemico, può essere contrastata. Non sappiamo con quale successo, ma un’anima santa come una bambina ci dice che sì, vale la pena provarci. Questa morale è la cosa che più fa urlare e strapparsi i capelli fluo ai progressisti, che nella discordia sguazzano come nematodi in un pozzo nero.

Una civiltà basata sulla Concordia

Per millenni l’umanità ha celebrato la Concordia. Se nessun tempio è mai stato dedicato a Eris, sorella di Ares e Dea della discordia, il suo opposto, Armonia o Concordia fu giustamente venerata e soprattutto a Roma il suo culto venne tenuto in gran conto. Se la Discordia era circondata da figli spaventosi (Disnomia, la disobbedienza e il malgoverno; Ate, l’errore, la rovina; Ponos, il travaglio, la fatica; Limós, la fame; Algos, i dolori; Isminai, i combattimenti; Fonoi, gli omicidi; Androktasiai, le stragi; Neikea, i litigi; Pseudo-logoi, le bugie… tanto per citarne qualcuno) e solo in certe circostante (e opportunamente presa con le pinze) poteva avere un ruolo positivo verso l’umanità, Concordia era universalmente considerata solo benigna, accompagnata dalle divinità della Pace, della Salute, della Sicurezza e della Fortuna. I suoi attributi sono la patera (la pietà religiosa), il caduceo (la fine delle discordie) e la cornucopia (la prosperità). Infine, ma non per ultimo, Concordia è rappresentata come una matrona, una donna felicemente sposata, a capo di una casa prospera e rispettata.

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Non è un caso che nel mondo popolare, la Parabola della Zizzania raccontata dal Cristo ai suoi discepoli venga interpretata in senso molto lato. In italiano il “seminatore di zizzania” è proprio colui che pianta divisioni, odi, maldicenze. Ovvero semina il Male. Del resto, il Nemico – in greco diabàllein, dividere, il Grande Divisore – è il responsabile tanto della discordia fra l’uomo e Dio quanto fra uomo e uomo.

Nella nostra epoca, dove da lungo tempo Minerva e Concordia hanno cessato di stendere la loro protezione sui nostri popoli e il Vangelo è ormai vilipeso perfino dove dovrebbe essere… vangelo, l’unico idolo adorato sembra essere rimasta la Discordia. Una bambina che cerca la concordia è una bestemmia in questa Chiesa delle Divisioni, ed è questo che fa stridere i denti ai seguaci di Eris. O del Nemico. Fate voi.