Alcuni interpretano l’Unione Europea come un processo senza fine, verso un’integrazione sempre più stretta. Da quest’impostazione deriva una visione estremista del principio di “supremazia del diritto europeo”, che può sovrascrivere le Costituzioni e legislazioni nazionali, a prescindere che gli Stati interessati abbiano devoluto competenze all’UE o meno. La Polonia non è “anti-europea”, ma semplicemente fedele ai trattati, quando rivendica di essere uno Stato sovrano e respinge queste interpretazioni radicali. Le quali sottintendono l’idea per cui una “élite illuminata” conoscerebbe meglio dei popoli i loro reali interessi.

Così il professor Tymoteusz Zych, direttore generale per lo Sviluppo del Collegium Intermarium di Varsavia, al convegno Primacy of the EU Law: is the EU overstepping its mandate? (Roma, Camera dei Deputati, 25 novembre 2021).

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Professore e Direttore Generale per lo Sviluppo presso il Collegium Intermarium di Varsavia, Polonia. È stato dirigente dell'Istituto Ordo Iuris e consulente per Consiglio d'Europa, Parlamento Europeo, Commissione di Venezia e Dipartimento di Stato americano. Ph.D. in Scienza giuridica, ha insegnato nei principali atenei di Varsavia.