by Nathan Greppi

Censurare un veterano del mondo del fumetto a causa delle pressioni partite da una giovane autrice che fa la vittima in quanto musulmana: è successo di recente a Frank Miller, autore di spicco delle storie su Batman e Daredevil nonché di opere come 300 and Sin City, che di fatto è stato costretto a rinunciare a partecipare al festival Thought Bubble, che si terrà in Inghilterra dal 13 al 14 novembre, a causa di alcuni autori che lo hanno accusato di islamofobia.

Come ha raccontato il sito “Fumettologica”, la polemica è iniziata quando Zainab Akhtar, autrice e proprietaria della casa editrice indipendente “ShortBox”, ha annunciato su “Twitter” di voler boicottare il festival, accusando Miller di islamofobia per la sua graphic novel del 2011 Sacro terrore, che racconta la storia di un giustiziere mascherato chiamato Fixer che deve affrontare dei terroristi islamici. “Mi dispiace informarvi che io e ShortBox non saremo più al festival Thought Bubble, a novembre” si leggeva nel suo comunicato. “Però, in qualità di musulmana orgogliosa, non posso in tutta coscienza partecipare a un festival che considera appropriato invitare e dare un palco a Frank Miller, una persona responsabile di aver propagandato l’odio contro i musulmani, in particolare attraverso il suo lavoro”.

Altri autori si sono uniti alla Akhtar nell’incitare al boicottaggio, spingendo Miller a non presenziare. Inizialmente i responsabili del festival, consci del fatto che lui fosse un ospite ben più prestigioso di lei, sembravano aver deciso di dargli la priorità, salvo poi doversi scusare pubblicamente e affermare di voler dialogare con tutti quando la polemica è andata fuori controllo.

Miller è considerato uno dei più grandi fumettisti americani degli ultimi decenni: dagli anni ’90 ad oggi ha vinto 13 Premi Eisner, gli equivalenti degli Oscar per il mondo del fumetto, e tra le altre cose è il creatore della supereroina “Marvel” Elektra. Negli anni si è anche cimentato come regista, adattando pure Sin City. I suoi fumetti sono stati già in passato al centro di controversie politiche, tanto che Alan Moore, autore di V per Vendetta and Watchmen, accusò 300 di omofobia e misoginia. Lo stesso Moore, notoriamente schierato su posizioni di estrema sinistra, in un’intervista del 2020 per la rivista olandese “Stripgids” (tradotta in italiano sul trimestrale “Scuola di Fumetto”) sosteneva che i conservatori fossero gente “dalla parte sbagliata della storia”, che alla fine “spariranno come è accaduto con i cacciatori-raccoglitori della preistoria o col Vecchio Sud”. Questo per capire quale sia il clima di tolleranza per le opinioni altrui che si respira nell’ambiente.

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Nonostante queste controversie, l’immagine di Miller come grande autore non è mai stata messa in discussione dagli addetti ai lavori: nel 2016 sempre “Fumettologica” paragonava la sua importanza per il fumetto a quella che Orson Welles ha avuto per la storia del cinema. Lo stesso Sacro Terrore è stato portato in Italia nel 2012 da “Bao Publishing”, la stessa casa editrice che pubblica Zerocalcare. Inoltre, negli ultimi anni Miller stesso sembrava aver abbracciato il conformismo politicamente corretto: nel volume del 2019 The Dark Knight Returns: The Golden Child, i protagonisti combattono assieme a una ragazza simile a Greta Thunberg contro un politico ispirato a Donald Trump (in tale occasione, gli stessi editori che si dipingevano come dissidenti anti-Trump rimossero un’immagine promozionale che sembrava sostenere le proteste di Hong Kong, spaventati dagli attacchi dei media di Stato cinesi). In un’intervista al “Guardian” del 2018 disse che, pur non ripudiando il suo lavoro, oggi non rifarebbe Sacro Terrore: “Non voglio tornare indietro e iniziare a cancellare le mie opere. Non voglio cancellare capitoli della mia stessa biografia. Ma quello non sarei capace di scriverlo di nuovo”. Parole che non lo hanno salvato dai censori, nemmeno a distanza di anni.

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Giornalista pubblicista, ha scritto per le testate MosaicoCultweek and Il Giornale Off. Laureato in Beni culturali (Università degli Studi di Milano) e laureato magistrale in Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale (Università di Parma).