Le relazioni diplomatiche tra l’Unione Europea (UE) e la regione del Pacifico sono caratterizzate da una crescente cooperazione su una serie di temi chiave, tra cui lo sviluppo economico, il cambiamento climatico, la sicurezza, i diritti umani e la governance globale. Il Pacifico è una regione strategicamente importante, sia per il suo ruolo nelle dinamiche geopolitiche globali che per le sue vulnerabilità economiche e ambientali, rendendo l’UE un attore fondamentale per il dialogo e la cooperazione regionale.
L’Unione Europea è uno dei principali attori internazionali nell’aiuto allo sviluppo e nelle operazioni umanitarie, e la regione del Pacifico beneficia significativamente di questo supporto. Infatti, l’UE è coinvolta in numerosi progetti di cooperazione per promuovere la crescita economica sostenibile, la riduzione della povertà, la governance democratica e la resilienza alle catastrofi naturali. Molti degli Stati insulari del Pacifico sono molto vulnerabili rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici e alle calamità naturali, e l’UE supporta le loro capacità di risposta e adattamento. Il Pacifico è stato inoltre incluso nelle politiche di aiuto e sviluppo dell’UE, con finanziamenti destinati a progetti di sviluppo agricolo, al miglioramento delle infrastrutture, all’educazione e alla salute. Il programma Pacific Regional Indicative Programme (PRIP) ha finanziato progetti significativi in vari paesi del Pacifico. L’UE è anche impegnata in un dialogo costante con i paesi del Pacifico attraverso forum come il Pacific Islands Forum (PIF) e il Pacific Islands Forum Secretariat (PIFS).
Il ruolo dell’UE
L’UE ha avviato accordi commerciali e di partenariato con diversi paesi e gruppi di paesi nel Pacifico, cercando di promuovere il libero scambio e la crescita economica regionale. In particolare, l’UE ha firmato vari accordi di partenariato economico con i paesi del Pacifico tra cui gli accordi con il Forum delle Isole del Pacifico (PIF). Questi accordi sono destinati a facilitare il commercio, migliorare l’accesso ai mercati dell’UE e promuovere lo sviluppo economico nella regione. Un esempio significativo è l’accordo commerciale con le isole del Pacifico PACER Plus che include paesi come la Figi, le Isole Salomone, la Papua Nuova Guinea e altre nazioni della regione. L’UE è coinvolta anche in progetti di infrastrutture, contribuendo a migliorare la connettività regionale e internazionale dei paesi del Pacifico: ciò include la costruzione di porti, strade e miglioramenti nelle telecomunicazioni.
La questione del clima
Il cambiamento climatico è una delle principali preoccupazioni per i paesi del Pacifico, che sono particolarmente vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale, come l’innalzamento del livello del mare, eventi climatici estremi e l’erosione delle coste. L’UE ha una lunga tradizione di leadership nella politica climatica internazionale e ha esteso il suo impegno nella regione del Pacifico attraverso iniziative di finanziamento per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico. I paesi del Pacifico, tra cui Tuvalu e le Isole Marshall, sono stati forti sostenitori dell’Accordo di Parigi sul clima e l’UE ha lavorato con questi paesi per sostenere il raggiungimento degli obiettivi globali di riduzione delle emissioni di gas serra. L’UE collabora con le istituzioni regionali del Pacifico, come il Pacific Islands Forum e il Secretariat of the Pacific Regional Environment Programme (SPREP), per rafforzare le capacità locali di gestione ambientale, risorse naturali e protezione della biodiversità.
Un contraltare alla presenza cinese
La regione del Pacifico è strategicamente importante, soprattutto per quanto riguarda la sua posizione nel contesto delle dinamiche geopolitiche globali, tra cui l’influenza crescente della Cina. L’UE è impegnata a mantenere la pace e la stabilità attraverso la diplomazia e la cooperazione multilaterale. L’UE non è un attore militare diretto nel Pacifico, ma è impegnata nella promozione della sicurezza marittima e nella lotta alla criminalità transnazionale come il traffico di esseri umani, il crimine organizzato e il traffico di droga attraverso il rafforzamento delle capacità regionali. L’UE lavora con i paesi del Pacifico e altre organizzazioni regionali per rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza e gestione delle risorse marittime, particolarmente rilevante in una regione che ha visto un aumento dell’influenza di potenze esterne, come la Cina.
Le relazioni politiche tra l’UE e il Pacifico sono gestite principalmente attraverso il dialogo bilaterale e multilaterale, con incontri periodici e consultazioni politiche. L’UE partecipa attivamente a organizzazioni internazionali che coinvolgono i paesi del Pacifico, come le Nazioni Unite, e promuove la diplomazia a sostegno della pace, della democrazia e dei diritti umani nella regione. Inoltre, l’UE collabora con i paesi del Pacifico per promuovere una governance globale basata su regole e il rispetto del diritto internazionale, con particolare attenzione alla protezione dei diritti umani e alla promozione della democrazia.
Lo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Figi
Le relazioni economiche tra Italia e Figi sono relativamente limitate, ma vi sono alcune aree di cooperazione che riflettono gli scambi commerciali e gli interessi bilaterali tra i due paesi. Il commercio tra Italia e Figi non è particolarmente rilevante rispetto ad altri partner commerciali della Figi, come l’Australia, la Nuova Zelanda o la Cina, ma esistono comunque delle esportazioni e importazioni tra i due Paesi, anche se in misura modesta.
Lo spazio di crescita di tali rapporti commerciali con l’Italia e con l’Unione Europea è molto ampio. Nello specifico, per quanto attiene alle esportazioni italiane verso le Figi, l’Italia esporta principalmente prodotti di alta qualità, come macchinari, automobili, arredamenti, e prodotti di lusso, come moda e calzature. Inoltre, l’Italia è conosciuta per il suo settore enologico, e vi è una certa domanda per i vini italiani anche nelle isole del Pacifico. Le Figi esportano verso l’Italia prodotti come il pesce, soprattutto tonno, e alcuni prodotti agricoli come ad esempio lo zucchero e la copra, la polpa essiccata della noce di cocco, che serve all’estrazione dell’olio di cocco. Inoltre, le Figi sono un’importante fonte di materie prime come il legno e il raccolto di vaniglia, anche se il volume non è altissimo e tali industrie necessitano ancora di essere pienamente sviluppate per poter essere competitive.
Il settore turistico è una delle principali aree di interazione economica tra Italia e Figi. Sebbene le Figi non siano una destinazione di massa per i turisti italiani, le isole sono note per il loro turismo d’élite, che attrae viaggiatori di alta classe, specialmente attraverso il turismo di lusso e le crociere. Anche se non è una destinazione principale per evidenti difficoltà logistiche, la tendenza è in crescita e ci sono agenzie di viaggi e tour operator italiani che organizzano pacchetti turistici per le isole Figi, mentre le strutture alberghiere di alta gamma sulle isole accolgono visitatori da tutto il mondo, inclusa l’Italia.
La cooperazione Italia-Figi
L’Italia ha un coinvolgimento nelle iniziative di cooperazione allo sviluppo nel Pacifico, comprese le Figi, anche se a livello di aiuti è limitato. L’Italia è parte di iniziative multilaterali di sviluppo sostenibile, promosse da organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, e attraverso l’Unione Europea, che mirano a sostenere lo sviluppo economico, sociale e ambientale nella regione del Pacifico. Le Figi, da parte loro, sono spesso parte di programmi incentrati su aree come la gestione delle risorse naturali, il cambiamento climatico, e la protezione della biodiversità, temi ai quali l’Italia ha dato supporto tramite il suo impegno internazionale.
Nonostante la presenza di alcune aziende italiane che operano nel settore turistico o in nicchie come la moda, gli investimenti diretti tra Italia e Figi sono, al momento, limitati. Tuttavia, con l’aumento delle opportunità nella regione Asia-Pacifico, le imprese italiane, a partire dal settore del lusso, della moda e dell’alimentare, potrebbero trovare nuove occasioni per espandere la loro presenza nelle isole del Pacifico, comprese le Figi.
Le Figi, come molte altre nazioni insulari del Pacifico, sono fortemente vulnerabili ai cambiamenti climatici. In questo contesto, l’Italia ha mostrato interesse ad attivarsi in collaborazione con le Figi su progetti legati alla sostenibilità, alla protezione ambientale e alle energie rinnovabili. La cooperazione internazionale in questo settore può rafforzarsi nei prossimi anni, poiché entrambe le nazioni sono fortemente coinvolte nelle politiche globali di sostenibilità.
Le relazioni economiche tra Italia e Figi sono, al momento, modeste ma vi sono grandissime potenziali aree di sviluppo, a cominciare dal settore turistico e nel campo della cooperazione allo sviluppo e della sostenibilità. Le opportunità economiche potrebbero crescere nei prossimi anni, soprattutto se ci sarà una maggiore apertura delle Figi agli investimenti e un crescente interesse delle aziende italiane per i mercati del Pacifico.
Foto: CC 4.0 sa by Lamity
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Manager, banchiere di investimento e diplomatico. Si occupa di affari internazionali e di affari pubblici globali per organizzazioni private e pubbliche, governi e attori non statali in diversi settori.
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