La storia del Gruppo Wagner

Il Gruppo Wagner fu riconosciuto in Russia come entità legale solo nel dicembre 2022, ma la sua fondazione risale al 1° maggio 2014. All’ex-ufficiale del GRU Dmitry Utkin furono affidati gli incarichi di comandante e di responsabile del reclutamento, dell’addestramento e della disciplina. L’oligarca Yevgeny Prigozhin fu nominato “direttore” con il compito di assicurare i finanziamenti, le armi e la necessaria protezione al personale dalle leggi russe, che vietano le attività dei mercenari. Prigozhin aveva trascorso parte degli anni Ottanta in prigione con l’accusa di furto e rapina a mano armata. Dopo il suo rilascio fece una carriera di imprenditore nel settore della ristorazione a San Pietroburgo, dove strinse legami con Putin. La sua ascesa al potere ne beneficiò lo stesso Prigozhin che ottenne importanti contratti governativi che lo resero ricco.

L’impiego del Gruppo Wagner in Ucraina e in Siria

Il 22 febbraio 2014 il presidente filorusso Viktor Yanukovich lasciò il suo Paese dopo esser stato deposto dalla Rada, a seguito dei drammatici eventi di “Euro Majdan” costati la vita ad oltre cento persone nei tumulti avvenuti nelle precedenti settimane. A questo punto prese il via la destabilizzazione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Le milizie filorusse deposero il governo locale in Crimea e installarono un regime gradito a Mosca. In pochi giorni le forze paramilitari, sostenute dagli operatori delle PMC e dalle forze speciali di Mosca, presero il controllo senza grosse difficoltà della Repubblica Autonoma Ucraina di Crimea e delle basi militari in loco. Il 18 marzo Putin firmò un decreto che incorporò la Crimea nella Federazione Russa. La Russia stava nel frattempo appoggiando i gruppi armati indipendentisti nel Donbass, sostenuti e addestrati dalle forze speciali russe, dalle unità paramilitari cosacche e dagli operatori delle PMC (Anti-Terror-Oryol, E.N.O.T e Moran Security Group), che presero il controllo degli edifici amministrativi di Donesk, Lugansk e Charkov. La PMC RSB Group si occupò dell’addestramento delle unità paramilitari russe create dai gruppi di estrema destra, tra cui il Movimento imperialista russo (e la sua ala armata Имперский легион).

Le prime operazioni conosciute della Wagner ebbero luogo durante la guerra nella regione del Donbass, tra la primavera del 2014 e il 2015. I servizi di sicurezza ucraini identificarono quasi 1.600 combattenti della Wagner (anche se il numero appare sottostimato). Come sempre, le autorità di Mosca negarono che le truppe russe sostenessero le milizie separatiste che stavano combattendo contro le forze governative ucraine. Quando gli scontri diminuirono di intensità nel Donbass, Prigozhin iniziò a offrire i servizi del personale del Gruppo Wagner all’estero, ottenendo in breve tempo importanti contratti.

Data la vasta esperienza del personale reclutato, i suoi reparti furono impiegati per garantire la sicurezza delle infrastrutture delle società multinazionali Rosneft e Gazprom nell’Africa settentrionale e in Venezuela, per implementare l’addestramento delle forze speciali ecuadoregne e angolane, e inviati a sostegno dei governi di Mali, Mozambico, Niger, Repubblica Centrafricana e Sudan e soprattutto in Siria e in Libia.

Nelle sopraccitate nazioni africane i mercenari della Wagner operarono come guardie del corpo dei principali leader di questi governi e condussero operazioni militari a fianco degli eserciti regolari che stavano lottando contro vari gruppi di insorti, commettendo anche gravi crimini di guerra. Le Nazioni Unite e le ONG per i diritti umani hanno accertato che nel marzo 2022 le truppe governative e i mercenari della Wagner avrebbero massacrato 500 persone e violentato decine di donne e ragazze nel villaggio di Moura in Mali . Prigozhin ottenne preziose concessioni minerari da questi regimi per sé stesso e per il Cremlino in cambio di questi servizi militari e di sicurezza messi a disposizione dalla Wagner e da Mosca.

Quando le proteste della “primavera araba” raggiunsero la Siria nel 2011, Assad ordinò una sanguinosa repressione che presto si trasformò in una guerra civile su vasta scala, che mise in seria difficoltà il regime. Nel settembre 2015 le forze armate russe furono schierate per sostenere il dittatore siriano. Poco dopo furono raggiunte da un contingente di migliaia di mercenari della Wagner (forse fino a 5.000 uomini), che non effettuarono solo attacchi contro gli oppositori del regime, ma ripresero il controllo di grandi giacimenti di petrolio e gas per il governo di Assad, ottenendo in cambio una percentuale degli introiti.

Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio 2018, truppe siriane e circa 500 mercenari della Wagner, appoggiati da una decina di carri armati e diversi veicoli da combattimento, attaccarono una base delle truppe curde e americane (composta da membri della Delta Force e dei ranger dell’Esercito) in un impianto di gas fuori Dayr al-Zawr nella Siria orientale. Poi giunse anche una squadra di marines e di berretti verdi che con il supporto dei velivoli militari inflissero gravi perdite agli attaccanti. Si stima che circa 300 operatori della Wagner avrebbero perso la vita nello scontro.

Il governo di Assad è crollato nella prima decade di dicembre del 2024 a causa della rapida offensiva intrapresa dalle milizie di Hayat Tahrir Al Sham (HTS), addestrate ed equipaggiate dalla Turchia e presuntamente sostenute da altri servizi segreti stranieri come quelli israeliani e statunitensi. Molti osservatori sono rimasti sorpresi della debole resistenza attuata dall’esercito lealista siriano, indebolito da questa lunga guerra civile costata la vita ad oltre 500.000 (forse fino a 620.000 persone ). Le forze di Assad non potevano più fare affidamento sul supporto militare iraniano, del suo alleato libanese Hezbollah e nemmeno della Russia, impegnata sul fronte ucraino.

Il Gruppo Wagner ampliò il suo raggio d’azione, influenzando la campagna elettorale in Madagascar, mettendo a disposizione di un candidato tecnici esperti che avrebbero dovuto alterare l’esito elettorale; tuttavia le locali autorità scoprirono questo complotto. Gli agenti russi furono espulsi dal Paese. L’Internet Research Agency, fondata da Prigozhin nel 2013 a San Pietroburgo, promosse campagne complottiste e di propaganda pro-Putin su una varietà di piattaforme di social media.

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha iniziato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina. Malgrado i successi iniziali le forze russe sono state abilmente contrastate dai difensori ucraini. Putin ha esternalizzato una parte della guerra alle PMC, in particolare al Gruppo Wagner che attraverso Prigozhin assoldò decine di migliaia di prigionieri e di nuovi volontari che poi condussero attacchi sanguinosi a Bakhmut nel tentativo di ottenere una sorta di vittoria per il Cremlino. Prigozhin dichiarò la vittoria, ma era costata la vita ad almeno 20.000 soldati. I continui contrasti tra Prigozhin e l’establishment militare russo degenerò la sera del 23 giugno in una rivolta aperta del Gruppo Wagner contro il Cremlino. Una colonna corazzata marciò addirittura verso Mosca, ma la mediazione del presidente bielorusso Lukashenko risolse la crisi in meno di 24 ore. Prigozhin ordinò ai suoi uomini di tornare alle loro posizioni in Ucraina, mentre ai rivoltosi sarebbe stata concessa l’amnistia e offerto nuovi contratti militari. Il mese successivo migliaia di mercenari Wagner furono trasferiti a Tsel all’interno di un’ex base missilistica bielorussa. Prigozhin sarebbe vissuto in esilio in Bielorussia, ma il suo destino era tuttavia segnato. Il 23 agosto, il business jet di Prigozhin si schiantò a nord di Mosca per altre cause non chiarite. Nello schianto persero la vita dieci persone, tra cui i leader della Wagner Prigozhin e il suo braccio destro Dmitry Utkin. Neanche 48 ore dopo, il coordinamento della Wagner fu assunto dal ministero della Difesa, guidato dal tecnocrate Andrei Belousov, e dal servizio segreto militare GRU guidato da Igor Kostyukov.

Il terreno operativo preferito del Gruppo Wagner (ribattezzato oggi Africa Corps) rimane ovviamente l’Africa, dove i suoi operatori sono presenti nella Repubblica Centrafricana, Mali, Libia, Niger e Sudan. I compiti svolti da questi mercenari sono quelli relativi alla consulenza militare e alla sicurezza a favore dei governi locali. Mosca punta alla cooperazione economica e militare con l’obbiettivo di fondo di espandere la propria influenza sul continente a discapito della Francia e degli Stati Uniti.

Alcune riflessioni sulle PMSC

Le PMSC si sono sviluppate dopo il crollo dell’URSS grazie alla scelta di vari governi occidentali di affidargli alcuni servizi nell’ambito militare e della sicurezza. Le ragioni di queste esternalizzazioni sono diverse, tra cui la riduzione delle spese, l’ottenimento di economie di scala e soprattutto minimizzare i costi umani e politici. La guerra è da oltre tre decenni un fenomeno mediatizzato, in cui sia la decisione di partecipare a un conflitto (o a una missione di peace keeping) sono a volte criticate dalla popolazione o da importanti stakeholders. Quindi ai governi risulta più opportuno affidare specifici compiti alle società militari private o a quelle di sicurezza come mezzo per condurre le operazioni in modo più discreto e con un numero limitato di personale militare. Le PMSC sono assoldate anche da Stati meno sviluppati per garantire la sicurezza dei principali leader e per contrastare più efficacemente i gruppi di insorti presenti nel Paese rispetto alle forze governative.

Queste società sono ingaggiate anche dalle organizzazioni internazionali, dalle ONG, dalle multinazionali (come le società minerarie che pagano importi milionari alle PMSC piuttosto che contare sulla protezione assicurata dalle autorità locali spesso corrotte) e purtroppo da gruppi criminali (come era avvenuto in Colombia con il Cartello di Medellin). Purtroppo l’Italia non dispone ancora di compagnie militari e di sicurezza private e di una specifica regolamentazione, malgrado varie iniziative organizzate negli ultimi anni volte a stimolare la nostra classe politica a legiferare in materia.

È opinione di chi scrive che esiste ancora una carente regolamentazione delle PMSC che pongono gli Stati e le organizzazioni internazionali di fronte a nuove sfide, tra le quali quella della sicurezza e della loro affidabilità. Quindi occorre attentamente studiare l’evoluzione del settore e punire severamente ogni abuso commesso da queste società o dai loro collaboratori nello svolgimento delle loro attività. [2 – fine. La prima puntata è stata pubblicata a questolink]

Le opinioni espresse negli articoli del Belfablog sono quelle dei rispettivi autori e potrebbero non rispecchiare le posizioni del Centro Studi Machiavelli.

gabriele faggioni
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Ricercatore storico, ha al suo attivo nove pubblicazioni in lingua tedesca e dodici volumi in italiano sulla storia militare e sullo spionaggio.

Nato in Svizzera nel 1970, ha una formazione universitaria come economista aziendale, operatore dei beni culturali e bibliotecario.