di [molongui_byline]
La comprensione delle strutture organizzative odierne dei servizi segreti israeliani passa necessariamente attraverso il collegamento con la storia della nascita di Israele. Uno Stato che ha radici profondamente legate all’antisemitismo dilagato nell’Europa del XIX secolo che ha generato diverse ondate migratorie verso Eretz Israel.
I pogrom che colpivano gli insediamenti ebraici rappresentano una pagina oscura della storia europea tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, segnata da pregiudizi radicati, violenze e oppressione sistematica nei confronti degli ebrei. I primi nuclei di autodifesa degli insediamenti ebraici iniziarono a prendere forma in questa fase nelle comunità che abitavano l’Europa orientale, successivamente la migrazione verso la Terra Santa portò con sé questo approccio di autoprotezione che, evolvendosi, diede vita a una vera e propria struttura di difesa.
L’Haganah, che in ebraico significa “difesa”, fu il frutto di questa trasformazione e si configurò come un’organizzazione paramilitare già intorno al 1920.
Il suo ruolo primario era quello di fornire risposte alla crescente necessità di una difesa organizzata contro gli attacchi arabi verso le comunità ebraiche. Ma l’Haganah ebbe anche un ruolo, se pur più marginale rispetto alle organizzazioni dal carattere più oltranzista, Irgun e Lehi, nella pianificazione e condotta di azioni con il fine di affermare un forte nazionalismo e l’obiettivo di realizzare lo Stato indipendente.
La trasformazione dell’Haganah, attraverso l’esperienza maturata nel corso delle operazioni di intelligence e paramilitari, giocò un ruolo fondamentale nella formazione delle future Forze di Difesa Israeliane (Israel Defence Force – IDF) e dei servizi di intelligence. Nelle prime fasi l‘Haganah si presentava come un gruppo poco organizzato, composto da volontari con forti motivazioni idealistiche, spinti anche dalla necessità di difendere le proprie comunità, la sua crescita condusse alla costruzione di una struttura sempre più efficiente, soprattutto sotto la guida di figure come Moshe Dayan.
Moshe Dayan è stato tra i protagonisti della storia di Israele, iniziò la sua carriera militare a 14 anni, unendosi proprio all’Haganah, successivamente per le sue abilità e per la sua attitudine militare entrò a far parte delle squadre speciali miste costituite dagli inglesi per contrastare la rivolta araba del 1936-1939.
Evoluzione della difesa
L’Haganah nella sua progressione assunse l’aspetto di una struttura sempre più simile a quella di un esercito convenzionale, anche nelle strategie di intervento, influenzato dalle attività congiunte svolte con i militari britannici durante le alterne fasi di collaborazione con Londra.
Uno dei ruoli chiave dell’Haganah fu quello di assistere l’immigrazione ebraica in Palestina, supportandola nel periodo in cui le autorità britanniche la dichiararono illegale. Operazioni come “Aliyah Bet” hanno avuto un’importanza cruciale nel facilitare l’immigrazione degli ebrei, in particolare durante e dopo l’Olocausto, influenzando significativamente il paesaggio demografico e politico della regione.
Nell’esecuzione della sua attività operativa, l’Haganah, per adattarsi alle minacce emergenti, sentì l’esigenza di creare forze “speciali” dando vita alla sezione denominata Shai con un profilo di intervento orientato all’infiltrazione di agenti tra gli arabi, tra i membri delle forze armate e di polizia britanniche e tra gli stessi ebrei per il controspionaggio interno.
Lo Shai si occupò anche di formazione, i futuri ufficiali e membri dei servizi segreti avevano la necessità di essere informati sulle caratteristiche del popolo palestinese, sulle abitudini e di imparare la lingua, quello che oggi viene definito come “cultural awareness training”.
È sempre dello Shai il merito di aver creato una raccolta cartacea di tutte le informazioni acquisite dall’Haganah, collezionando e catalogando i rapporti redatti dagli agenti, le mappe e le foto aeree, fornendo così un database di informazioni a cui accedere per lo svolgimento delle operazioni.
Il servizio dello Shai si protrasse fino al 1948, quando, con la nascita dello Stato di Israele, l’assetto dei servizi segreti israeliani cambiò la sua struttura ridefinendo le varie competenze tra le agenzie Shin Bet, Aman e Mossad.
Durante la Seconda guerra mondiale, l’Haganah collaborò con l’intelligence britannica, riconoscendo nelle potenze dell’Asse una minaccia maggiore. Questa cooperazione portò alla formazione del Palmach, una forza d’urto d’élite che divenne la spina dorsale dell’organizzazione e giocò un ruolo cruciale nella formazione della futura leadership militare israeliana.
Verso uno Stato e un nuovo esercito
Il Libro Bianco del 1939 pubblicato dagli inglesi aveva minato i rapporti con il popolo ebraico a causa delle limitazioni imposte dalle autorità coloniali britanniche ai danni della colonizzazione ebraica. Attraverso il Libro Bianco gli inglesi rendevano nota la politica britannica da attuare nella Palestina mandataria. Il documento approvato il 23 maggio 1939 dal governo presieduto da Neville Chamberlain impose molti limiti agli ebrei.
Nel Libro Bianco si fissava un numero massimo di ebrei che avrebbero potuto ottenere il permesso di entrare nel territorio della Palestina, si limitava l’acquisto da parte degli stessi delle terre di proprietà degli arabi. Lo scopo dei provvedimenti era quello di mantenere un equilibrio tra la popolazione araba ed ebrea evitando rivolte e destabilizzazione sul territorio sotto il controllo dei britannici.
Il leader sionista Ben Gurion, cercando di limitare le reazioni all’emissione del Libro Bianco, con una sua celebre dichiarazione tracciò la linea da seguire per il popolo ebraico nel corso del conflitto: “Combatteremo la guerra contro Hitler come se non ci sia stato alcun Libro Bianco, e combatteremo il Libro Bianco come se non ci fosse la guerra”.
Con la prospettiva di uno Stato ebraico indipendente divenuta più tangibile dopo la Seconda guerra mondiale, l’Haganah passò dall’essere un gruppo paramilitare clandestino a costituirsi come un esercito nazionale. L’organizzazione divenne uno strumento di supporto per i britannici nel corso della Guerra Civile del 1947-1948 in Palestina.
Guerra civile che scaturisce dalla suddivisione dei territori proposta nella risoluzione 181 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, approvata il 29 novembre del 1947, che prevedeva il Piano di Partizione della Palestina. Questo piano avrebbe dovuto porre le basi per una convivenza pacifica imposta tra arabi palestinesi ed ebrei attraverso l’identificazione dei territori in due Stati, uno ebraico e l’altro arabo, con Gerusalemme sotto controllo internazionale.
Il primo piano di spartizione proposto risaliva al 1937, nel corso della Grande Rivolta Araba: la Commissione presieduta da William Peel non realizzò il piano, a causa delle forti opposizioni arabe, ma divenne un punto di partenza per la risoluzione 181. Quest’ultima, non accettata dalle nazioni arabe e criticata dagli ebrei dei gruppi nazionalisti più estremi, otteneva il favore della maggioranza degli ebrei: la suddivisione dei territori, permetteva di inglobare nel nuovo Stato molti villaggi delle comunità ebraiche.
La risoluzione realizzava le aspirazioni di un territorio sovrano a guida ebraica, e alla fine del mandato britannico sulla Palestina, il 14 maggio 1948 il presidente del Consiglio nazionale ebraico proclamò la fondazione dello Stato di Israele. Successivamente decretò l’assorbimento dell’Haganah all’interno delle IDF, fondate come forza militare con l’obiettivo di difendere l’esistenza, l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato, oltre che prevenire e combattere il terrorismo in ogni sua forma.
Dall’eredità dello Shai, subito dopo la formazione dell’IDF, venne creata l’agenzia conosciuta con il nome Shin Bet con compiti di analisi, spionaggio e controspionaggio interni e tutela dei segreti di Stato. Avvenne in seguito la costituzione del Direttorato per l’intelligence militare Aman e il famosissimo e temuto Mossad.
Foto: un corso dell’Haganah nel 1938, a Pinat Hashomer, nei pressi di Sheikh Abreik. Fonte Government Press Office (GPO)
Le opinioni espresse negli articoli del Belfablog sono quelle dei rispettivi autori e potrebbero non rispecchiare le posizioni del Centro Studi Machiavelli
Rita Angelini
Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università Niccolò Cusano, frequenta attualmente il Master in Analista del Medio Oriente presso il medesimo ateneo. Ha frequentato vari corsi di approfondimento sull’Africa Subsahariana e sul terrorismo internazionale.
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