Pubblichiamo di seguito il messaggio scritto che l’On. Antonino Minardo, Presidente della Commissione Difesa alla Camera dei Deputati, ha inviato in occasione del III Convegno Machiavelli Difesa, il 26 novembre 2024.

 

Illustri relatori, gentili partecipanti,

improvvisi impegni parlamentari mi impediscono di essere con voi come avrei voluto per prendere parte a questo momento di riflessione sul futuro della NATO. Ci tengo tuttavia a consegnarvi qualche riflessione su un tema cruciale per comprendere le dinamiche di sicurezza globale e per definire il ruolo dell’Europa e dell’Italia in un contesto internazionale in rapido cambiamento.

Per molti di noi, cittadini europei e americani, la NATO è sempre stata una costante, una presenza affidabile, quasi una certezza in un mondo complesso e in continua evoluzione. Ma oggi il panorama internazionale è molto diverso. Con la fine della Guerra Fredda e il crollo dell’Unione Sovietica, la NATO si è trasformata, ampliando il suo raggio d’azione ben oltre la mera difesa territoriale, adattandosi ai nuovi scenari, alle nuove minacce. Nel corso degli ultimi decenni, abbiamo assistito a cambiamenti significativi, come l’allargamento dell’Alleanza ai Paesi dell’Europa orientale e l’evoluzione del suo ruolo di fronte alle nuove sfide della sicurezza globale: dal terrorismo internazionale ai cyber-attacchi, dalle crisi energetiche ai conflitti regionali.

La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha stravolto gli equilibri geopolitici, riaffermando la centralità dell’Alleanza Atlantica per la sicurezza collettiva. Questa crisi ha avuto un effetto paradossale: se da un lato ha esacerbato tensioni globali, dall’altro ha rinsaldato i legami tra gli alleati, offrendo una risposta concreta a chi, pochi anni fa, metteva in dubbio il futuro stesso della NATO.

Pensiamo alle parole di Emmanuel Macron, che nel 2019 definì la NATO “cerebralmente morta” a causa di una mancanza di coordinamento strategico tra i membri europei, gli Stati Uniti e la Turchia. Un giudizio severo, ma che ha innescato una riflessione profonda sull’autonomia strategica europea, sulla necessità di modernizzare le capacità militari del continente e sul rafforzamento delle partnership transatlantiche.

La NATO non ha esaurito il suo compito ma la sfida oggi e in prospettiva è quella di saper interpretare il cambiamento del contesto strategico e ripensarsi in sua funzione. Deterrenza e difesa, gestione delle crisi e sicurezza cooperativa, con un’attenzione crescente ai domini emergenti come il cyberspazio e lo spazio extra-atmosferico sono alcune prospettive di questo cambiamento. Ma è altrettanto importante considerare il valore della resilienza interna degli Stati membri, come sottolinea l’articolo 3 del Trattato Atlantico.

Per il futuro della NATO non si dovrà solo guardare ad est. Nel passato il fronte est è stato il motivo d’esistenza principale dell’Alleanza Atlantica ma oggi, anche se è un fronte che preoccupa, questo non può esaurire la prospettiva della NATO. C’è il Sud che non può essere trascurato. Il fronte meridionale dell’Alleanza – il Mediterraneo allargato – è un’area cruciale, dove l’Italia, grazie alla sua posizione strategica, può giocare un ruolo determinante.

Al tempo stesso, la NATO deve confrontarsi con sfide globali che trascendono i confini geografici. La crescente assertività della Cina, dalla cybersicurezza al controllo delle infrastrutture critiche, richiede una risposta coordinata e proattiva. L’Italia, con la sua esperienza e capacità tecnologica, può contribuire al rafforzamento delle difese cibernetiche collettive e alla definizione di un quadro di governance della sicurezza.

Guardando al 2030, dobbiamo chiederci quale sia il futuro della sicurezza europea. L’autonomia strategica, sostenuta anche dalla Bussola Strategica dell’UE, è un obiettivo ambizioso ma necessario.

Tuttavia, la strada è ancora lunga: lentezza decisionale, frammentazione industriale e disaccordi su priorità e investimenti continuano a rappresentare ostacoli significativi.

Nel frattempo, la NATO resta l’unico vero garante della sicurezza europea, grazie soprattutto al ruolo determinante degli Stati Uniti.

In questo scenario, è fondamentale che tutti i membri dell’Alleanza rinnovino il loro impegno per una visione comune, basata su un’equa suddivisione degli oneri ma soprattutto su una maggiore coesione strategica. Solo così sarà possibile costruire un’Alleanza efficace, capace di affrontare le minacce del presente e costruire un futuro più stabile.

Oltre al cambiamento io credo che l’Alleanza Atlantica debba sviluppare una necessaria consapevolezza: la NATO non è solo un’alleanza militare, ma una comunità di valori impegnata a promuovere la pace, la sicurezza e il rispetto delle regole internazionali. Sta a noi preservare e rafforzare questo modello, non solo per garantire la sicurezza dei nostri cittadini, ma per offrire un punto di riferimento in un mondo sempre più incerto.

Grazie per l’attenzione e buon lavoro per questa giornata di confronto.

antonino minardo
Presidente della Commissione Difesa a Camera dei Deputati

Deputato nella XVI, XVII, XVIII e XIX legislatura, in quest'ultima è Presidente della Commissione Difesa.