Nel Dossier n. 49, realizzato con il contributo della Augustus Foundation, si descrive come l’Esercito Italiano, adattandosi anche a quanto appreso dal conflitto russo-ucraino, stia conducendo ambiziosi programmi di rinnovamento che riguardano veicoli corazzati e droni.

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SOMMARIO ESECUTIVO

  • L’Italia sta procedendo ad un ambizioso programma di rinnovamento dei veicoli corazzati in dotazione all’Esercito: il programma di acquisizione del nuovo carro armato Leopard 2 A8, l’aggiornamento del carro Ariete-C2, nonché la realizzazione di una nuova piattaforma di mezzi per la fanteria, di combattimento e derivati, denominata A2CS (Army Armored Combat System).
  • Tali programmi si inseriscono in un contesto più ampio che riguarda il procurement dei mezzi terrestri a livello europeo e la cui punta di diamante è costituita dal programma MGCS (Main Ground Combat System). Nuova piattaforma di veicoli corazzati concepita come un «sistema di sistemi», esso rappresenta il più ambizioso progetto a cui in prospettiva l’Italia intende partecipare, insieme a Francia e Germania, nell’ottica di costituire un Polo Industriale Terrestre Europeo.
  • I conflitti più recenti – in particolar modo il confronto Russia-Ucraina – hanno dimostrato la perenne attualità della dimensione terrestre e dei mezzi corazzati (carri armati e veicoli di combattimento per la fanteria), palesando al contempo nuove vulnerabilità di fronte alle più recenti tecnologie, in particolare modo l’uso dei droni d’attacco.
  • La ricerca e l’investimento nei sistemi di difesa attiva (APS) rappresentano una soluzione che consentirebbe di aumentare la protezione dei veicoli corazzati, cercando al contempo di salvaguardarne mobilità, manovrabilità e capacità di proiezione.
  • I velivoli a pilotaggio remoto hanno rappresentato un fattore dirompente nella conduzione dei conflitti armati, in particolar modo attraverso l’uso delle munizioni circuitanti (droni suicidi) e degli attacchi a sciame.
  • Lo sviluppo della swarm intelligence e dei sistemi multiagente, campi sperimentali dell’Intelligenza Artificiale applicate ai droni, potrebbe determinare una rivoluzione negli affari militari e nella concezione tradizionale del Comando e Controllo.