di Michele Ammirati

Protocol on Ireland and Northern Ireland

Il Protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord nasce come parte integrante dell’Accordo di Recesso (Withdrawal Agreement) stipulato tra l’Unione Europea e il Regno Unito, il quale stabilisce i termini di uscita di quest’ultimo dall’UE.

Sin dalle prime fasi dei negoziati per l’Accordo di Recesso, sia il Regno Unito sia l’Unione Europea hanno riconosciuto le circostanze peculiari dell’Irlanda e la necessità di evitare la creazione di una frontiera fisica nel territorio, in modo da proteggere la cooperazione tra le due Irlande.

Il Protocollo prevede che l’Irlanda del Nord permanga soggetta ad alcune norme dell’Unione Europea, specialmente per quanto riguarda il transito di merci, pur rimanendo parte del territorio doganale del Regno Unito.

Northern Ireland Protocol Bill

Lunedì 13 giugno 2022 è stato presentato in prima lettura alla Camera dei Comuni britannica un disegno di legge per apportare delle modifiche al Protocollo sull’Irlanda del Nord, a seguito dell’individuazione di diverse criticità che hanno impedito ai cittadini nordirlandesi di beneficiare degli stessi vantaggi concessi al resto del Regno Unito.

Le principali disposizioni riguardano i seguenti punti:

Movimentazione delle merci e controlli doganali

Secondo il Protocollo le merci in circolazione tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna non sono soggette a dazi doganali e questi si applicano solo qualora le merci siano destinate (o a rischio di trasferimento) verso l’Unione Europea. I controlli doganali per verificare l’eventuale applicabilità di dazi devono essere effettuati nei punti di ingresso dell’Irlanda del Nord. Ciò significa che il Regno Unito, che agisce nelle veci dell’Irlanda del Nord per l’attuazione del Protocollo, ne è responsabile e deve inoltre garantire che vengano effettuati tutti i controlli sanitari e fitosanitari (“SPS”) pertinenti.

Il nuovo disegno di legge propone di sostituire le procedure attualmente in vigore con un nuovo modello costituito da un “canale rosso” e da un “canale verde” i quali determineranno il trattamento doganale e tariffario delle merci. Il canale verde sarebbe riservato ai beni destinati esclusivamente in Irlanda del Nord, i quali cesserebbero di essere soggetti a verifiche e controlli doganali. Il canale rosso sarebbe invece riservato alle merci destinate all’Unione Europea, compresa l’Irlanda. Questi beni sarebbero dunque sottoposti alle usuali procedure doganali.

Questo approccio verrebbe supportato da un sistema di commercio fiduciario, eliminando gli ostacoli al commercio interno del Regno Unito ed evitando al contempo una frontiera sull’isola d’Irlanda, proteggendo entrambi i mercati e riducendo notevolmente gli oneri per le persone e le imprese. Tale sistema garantisce l’assenza di verifiche e controlli tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, garantendo la libera circolazione delle merci nel quadro delle norme sopracitate sull’unione doganale dell’UE.

VAT

Il Protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord attualmente prevede un doppio sistema di imposizione IVA per l’Irlanda del Nord: i beni sono soggetti alle disposizioni IVA della legislazione europea, mentre i servizi seguono il trattamento secondo le norme IVA del Regno Unito. Questo implica che le merci in movimento tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna siano soggetti a IVA all’importazione. La fornitura e la circolazione di beni tra l’Irlanda del Nord e l’Irlanda (e il resto dell’Unione Europea) in entrambe le direzioni rimane invariata e i movimenti di questi beni continueranno ad essere contabilizzati come cessioni e acquisti intracomunitari. Continueranno ad essere applicate le semplificazioni dell’UE, come la triangolazione.

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Questo sistema preclude ai cittadini e alle imprese dell’Irlanda del Nord di beneficiare delle riforme o delle agevolazioni IVA e delle accise del Regno Unito. La Northern Ireland Protocol Bill, alla luce di questo, mira a consentire al Ministero del Tesoro di adottare disposizioni in materia di IVA, accise e qualsiasi altra imposta ritenuta appropriata in relazione al Protocollo. Ciò include l’attuazione di misure IVA in tutto il Regno Unito che altrimenti non sarebbero consentite in Irlanda del Nord.

Ad esempio, la recente introduzione dell’aliquota zero per l’installazione di materiali a risparmio energetico si applica solo in Gran Bretagna e non in Irlanda del Nord, in quanto questa modifica non è compatibile con il diritto comunitario. Questo disegno di legge consentirebbe, in teoria, di applicare tale modifica all’IVA in tutto il Regno Unito.

Regolamentazione delle merci

Attualmente, le merci circolanti nel mercato dell’Irlanda del Nord devono essere obbligatoriamente conformi alle norme dell’UE anche se questi non entreranno mai nel mercato unico. La nuova legislazione propone che le imprese possano immettere in Irlanda del Nord anche beni che rientrano nei requisiti normativi del Regno Unito, anche se non conformi alle norme UE. Questo cambiamento garantirebbe che ai consumatori in Irlanda del Nord non venga impedito di acquistare prodotti conformi agli standard del Regno Unito, come può accadere ora.

Quando sarà in vigore la nuova legge?

Il disegno di legge attualmente non indica una data di entrata in vigore, la quale dipenderà dai suoi progressi in parlamento. È importante notare che le proposte contenute nel disegno di legge potranno essere soggette a modifiche.

Il governo del Regno Unito ha ammesso che il disegno di legge non adempie agli obblighi previsti dal diritto internazionale, e pertanto si presume che l’Unione Europea si opporrà tramite un’azione legale. Il governo britannico ha però dichiarato di ritenere che tale inadempimento al diritto internazionale sia lecito secondo la “dottrina della necessità”.

La posizione del nuovo primo ministro Rishi Sunak

Rishi Sunak è stato in precedenza critico nei confronti del Protocollo, esprimendo la volontà di rinegoziarne i termini. Pur non avendo votato il progetto di legge sul protocollo in seconda lettura, ha poi votato a favore in terza lettura.

Ad oggi non sono stati rilasciati ulteriori dettagli sulle priorità del nuovo premier e su eventuali sviluppi relativi al Protocollo.

(Image by jannoon028 on Freepik)

Commercialista e tax advisor con base in Gran Bretagna. Laureato in Economia in Italia, si è specializzato nel Regno Unito conseguendo un master in Management e Contabilità. Dal 2015 è socio della WellTax Limited, in cui riveste il ruolo di Business Director. Esperto dei temi della tassazione in Regno Unito e dei processi di internazionalizzazione delle aziende italiane verso la Gran Bretagna, è consulente e responsabile delle politiche antiriciclaggio (AML), iscritto all'Albo dei Chartered Manager Accountant e membro della Camera di Commercio italiana nel Regno Unito.