Tra le nuove leggi, scritte e non, che dominano il panorama estremamente sensibile (anche a estemporanei mutamenti) delle relazioni “di genere”, nell’ultimo decennio abbiamo già visto affacciarsi situazioni grottesche alla ricerca di una liceità paradossale: dalle lotte tra femministe che si accusano vicendevolmente di mancanza di “inclusività” verso i trans fino ai moduli di consenso da compilare prima dei rapporti sessuali per evitare successive accuse di stupro.

Ma ora si può aggiungere un nuovo capitolo a questa corsa al delirio che sembra non avere fine: in Massachusetts, più precisamente presso il Williams College, uno studente è stato sospeso per aver tenuto quello che è stato definito come un “comportamento insensibile” nei confronti di una studentessa, che lo accusa di non aver fatto dato seguito ai loro fugaci incontri con una relazione amorosa.

La notizia è riportata sul sito “The College Fix“, che riprende la denuncia ufficiale e la decisione alla quale i legali del giovane si sono appellati. Si apprende che entrambi i giovani coinvolti sono di origine straniera (di lui si sa che è di origine ispanica) e che la ragazza lo ha accusato sulla base di una “cattiva condotta sessuale”. Questo non perché il ragazzo avesse agito senza il suo consenso, ma perché l’avrebbe, per dirla come avrebbero detto i nostri nonni, insensibilmente “sedotta e abbandonata”.

Il giovane – identificato nei documenti solo con il nome fittizio di John Doe – ha fatto ricorso contro l’assurda decisione che penalizza la sua carriera scolastica, al momento scevra da qualunque biasimo e anzi costellata di voti altissimi, lamentando il trattamento ricevuto: non solo gli è stato negato un confronto diretto con la sua accusatrice, naturalmente con la partecipazione di parti terze, ma sono state anche ignorate le sue segnalazioni riguardo alle minacce ricevute dalla giovane donna.

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Per farsi un’idea di cosa sia successo è sufficiente ripensare a qualunque storiella da ultimo anno delle superiori, dove una fanciulla si prende una cotta per uno dei ragazzi più popolari del liceo, si scambiano dei baci, ma una volta scoperto che la giovane in questione non vuole andare oltre due baci e qualche carezza con tanto di vestiti addosso, lui perde interesse e non la chiama più. Insomma, questo è quel che è sempre successo, e tutti sono sopravvissuti. Anzi possiamo parlare di un’esperienza formativa che insegnava agli uni e alle altre a esplorare i propri confini emotivi e morali e anche la propria sessualità, fosse pure precoce.

Ecco, tutto questo oggi rischia di aprire un’altra landa desolata nel percorso di crescita degli adolescenti, già depredato dal femminismo che ha sterilizzato il corteggiamento rendendolo un contratto in una impossibile compravendita affettiva, usando la frusta del terrore e delle denunce, ma anche della paura di fare del male, di essere fraintesi, di essere messi alla gogna, di venire additati come “l’ennesimo figlio della mascolinità tossica”.


Alice Battaglia scrive su “Il Primato Nazionale”.