La legge ungherese sulle Ong, una volta che sarà corretta eliminando le norme che limitano la libertà di stampa ed aggiungendo un’eccezione per emergenze umanitarie, potrà fungere da modello per la legislazione italiana. Lo sostiene il nuovo Dossier del Centro Studi Machiavelli, Ong e trasparenza, presentato ieri (giovedì 21 febbraio) nella Sala Stampa di Montecitorio.

Come ha notato l’autore del report, Carlo Sacino, anche il Consiglio d’Europa e l’OSCE hanno riconosciuto la liceità di punire chi favorisce l’immigrazione clandestina. Le Ong che agevolano l’immigrazione poi ne scaricano i costi sulle collettività italiana, ed è dunque legittimo che anche il nostro Paese le responsabilizzi.

Il report di Carlo Sacino mostra come Israele e Ungheria abbiano di recente riformato le proprie normative relative alle Ong, ispirandosi in entrambi i casi all’americano Foreign Agents Registration Act. La normativa ungherese impone trasparenza ai bilanci delle Ong che ricevono fondi dall’estero e limitazioni a quelle che assistono l’immigrazione clandestina

Intervendo alla conferenza stampa di presentazione, l’On. Igor Iezzi (Lega) ha attribuito il successo del Governo sul fronte della limitazione degli sbarchi anche al freno imposto all’attività dell’Ong, “che rappresentano una sorta di calamita per i clandestini”. Il deputato della Lega ha ricordato che sono in corso indagini su possibili attività illecite da parte d’alcune Ong e ha proposto di riflettere, prendendo spunto dal report, sulla possibile introduzione del reato associativo di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

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L’altro relatore del pomeriggio, il giornalista investigativo Fabio Amendolara (“La Verità”) ha parlato di un “cordone giornalistico di stampa amica” di certi settori, come quello dell’accoglienza, che interviene a fare fuoco di sbarramento quando si indaga su cooperative o ong.

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